Un’inquietante tendenza sta accelerando in tutto il mondo. I nuovi
"baroni dell’acqua" – le banche di Wall Street e le élites
multimiliardarie – stanno comprando acqua in tutto il mondo, ad un ritmo
senza precedenti. Viene criminalizzata la raccolta di acqua piovana. A cosa ci si prepara ?
Mega-banche e potenti società d’investimento, come ad esempio
“Goldman Sachs”, “JP Morgan Chase”, “Citigroup”, “UBS”, “Deutsche Bank”,
“Credit Suisse”, “Macquarie Bank”, “Barclays Bank”, “Blackstone Group”,
“Allianz” e “HSBC”, stanno consolidando il loro controllo su questo
settore.
Ricchi magnati come T. Boone Pickens, l'ex Presidente George H. Bush
con la sua famiglia, Li Ka-shing (Hong Kong), Manuel V. Pangilinan
(Filippine) ed altri ancora, stanno acquistando terreni posti su falde
acquifere, laghi, diritti di sfruttamento dell'acqua, servizi idrici,
società d’ingegneria idraulica ed aziende tecnologiche in tutto il
mondo.
La seconda inquietante tendenza è che, mentre i
nuovi “baroni” stanno comprando acqua in tutto il mondo, i governi
stanno rapidamente muovendosi per limitare la capacità dei cittadini a
diventare autosufficienti nell’approvvigionamento idrico (come dimostra
il caso di Gary Harrington. Lo Stato dell’Oregon ha criminalizzato la
raccolta di acqua piovana che egli aveva fatto in tre laghetti posti su
un terreno di sua proprietà, giudicandolo colpevole di nove capi
d’accusa, e condannandolo a 30 giorni di carcere).
Mettiamo questa condanna in prospettiva: il miliardario T. Boone
Pickens, ad esempio, può possedere più diritti di sfruttamento
(dell’acqua) rispetto a qualsiasi altra persona in America (compreso il
diritto a drenare 65 miliardi di galloni dalla falda acquifera di
Ogallala), ma il cittadino Gary Harrington non può raccogliere le acque
piovane sui 170 acri del suo terreno privato!
E’ un Nuovo Ordine Mondiale veramente strano quello in cui i
multimiliardari e le banche elitarie possono tranquillamente possedere
falde acquifere e laghi, ma i cittadini comuni non possono nemmeno
raccogliere l'acqua piovana nei propri cortili e nei propri terreni.
"L'acqua è il petrolio del 21° secolo", ha dichiarato Andrew Liveris,
CEO della “Dow Chemical Company” (citato nella rivista The Economist,
il 21 Agosto 2008).
Nel 2008, nell’articolo “Why Big Banks May Be Buying up Your Public
Water System”, ho sostenuto di come sia i media mainstream che quelli
alternativi abbiano la tendenza a concentrarsi, quando parlano di acqua,
sulle singole aziende e sui super-investitori, ma non su chi controlla
il settore attraverso l’acquisto dei diritti di sfruttamento e dei
relativi servizi idrici.
Ma la storia nascosta è decisamente molto più complicata. La vera
storia del settore idrico globale è veramente contorta, e coinvolge il
“capitale globalizzato interconnesso".
Wall Street e le società d’investimento globali, le banche e le altre
imprese private – valicando i confini nazionali e collaborando fra di
loro, ma anche con le banche e gli hedge-funds, con le aziende
tecnologiche e con i colossi assicurativi, con i fondi-pensione
(pubblici e regionali) e con i fondi-sovrani – si stanno muovendo con
molta rapidità non solo per acquistare i diritti di sfruttamento e le
tecnologie di trattamento delle acque, ma anche per privatizzare i
servizi idrici e le infrastrutture pubbliche.
Ora, nel 2012, stiamo assistendo all’accelerazione di questo trend
volto al consolidamento globale del settore, da parte delle banche
elitarie e dei vari tycoons. In un documento di “equity research”
(divisione bancaria che si occupa dell’analisi dettagliata di una
società o di un settore, ndt) della “JP Morgan”, si afferma chiaramente
che: “Wall Street appare ben consapevole delle opportunità
d’investimento nelle infrastrutture per l’approvvigionamento idrico, nel
trattamento delle acque reflue e nelle tecnologie per la gestione della
domanda".
Wall Street, in effetti, sta preparandosi ad impossessarsi (nel corso
del prossimo decennio) delle riserve idriche globali. La “Goldman
Sachs”, ad esempio, ha accumulato a partire dal 2006 più di 10 miliardi
di Dollari per investirli nelle infrastrutture, comprese quelle per
l’acqua.
Un articolo del “New York Times” del 2008 ha rilevato di come
“Goldman Sachs”, “Morgan Stanley”, “Credit Suisse”, “Kohlberg Kravis
Roberts” ed il “Carlyle Group”, abbiano "raccolto una cifra stimata in
250 miliardi di Dollari – gran parte della quale negli ultimi due anni –
per finanziare numerosi progetti infrastrutturali negli Stati Uniti e
nel mondo”.
Con il termine "acqua", intendo i diritti di sfruttamento
(acque sotterranee, falde acquifere e fiumi), i terreni dotati di
riserve d'acqua (ovvero laghi, stagni, sorgenti naturali o sotterranee),
i progetti di desalinizzazione, le tecnologie per la depurazione ed il
trattamento delle acque, l’irrigazione e le tecnologie per la
perforazione dei pozzi, i servizi idrici ed igienico-sanitari di
pubblica utilità, la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture
idriche (condotti per il trasporto su grandi distanze e per la piccola
distribuzione, impianti di depurazione per usi residenziali,
commerciali, industriali e comunali), i servizi di ingegneria
(progettazione e costruzione di impianti idrici), il settore della
vendita al dettaglio (produzione e vendita di acqua in bottiglia,
distributori automatici, trasporto di acqua in bottiglia e servizi di
consegna, autobotti etc.).
AGGIORNAMENTO AL MIO ARTICOLO DEL 2008: LE MEGA-BANCHE CONSIDERANO L’ACQUA COME UN BENE CRITICO
Dal 2008, molte mega-banche e super-investitori hanno acquisito quote
di mercato nel settore idrico, identificando l'acqua come un bene
fondamentale, molto più “caldo” del petrolio.
GOLDMAN SACHS: L'ACQUA E' IL PROSSIMO PETROLIO
Nel 2008 la “Goldman Sachs”, nell’ambito della conferenza annuale sui
“Top Five Risks”, ha definito l’acqua come "il petrolio del prossimo
secolo", e gli investitori che sapranno cavalcare il boom delle
infrastrutture ne trarranno dei guadagni enormi.
Secondo i relatori di questa conferenza, l'acqua è un settore che
vale 425 miliardi di Dollari, ed una sua disastrosa carenza potrebbe
costituire, per l’umanità del 21° secolo, una minaccia ancor più grave
di quella alimentare ed energetica. La “Goldman Sachs” ha convocato
numerose conferenze e ha anche pubblicato lunghe e penetranti analisi,
oltre che sull’acqua, anche che su altri settori critici (cibo,
energia).
La “Goldman Sachs” sta preparandosi a divorare aziende del servizio
idrico, società d’ingegne
ria e risorse idriche in tutto il mondo. Dal
2006 è diventata uno dei più grandi gestori di fondi d’investimento
attivi nelle infrastrutture, comprese quelle idriche, e ha raccolto un
capitale pari a 10 miliardi di Dollari.
Nel Marzo del 2012 la “Goldman Sachs” ha posto sotto osservazione la
“Veolia”, una “utility” del settore idrico inglese, stimandola 1,2
miliardi di Sterline. Nel successivo mese di Luglio ha acquistato con
successo la “Veolia Water”, che serve 3,5 milioni di persone nel sud-est
dell'Inghilterra.
In precedenza, nel Settembre del 2003, la “Goldman Sachs” aveva
collaborato con una delle più grandi società al mondo di “private
equity”, il “Blackstone Group”, ma anche con l’“Apollo Management”, per
acquistare la “Ondeo Nalco” (azienda-leader nella fornitura di servizi,
processi e sostanze chimiche volti al trattamento delle acque, con più
di 10.000 dipendenti ed attività in 130 paesi) da una società francese
del settore, la “Suez SA”, per 4,2 miliardi di Dollari.
Nell'Ottobre
del 2007 la “Goldman Sachs” ha collaborato con la “Deutsche Bank” e con
altri partners per tentare, senza successo, l’acquisto della “U.K.’s
Southern Water”. Nel Novembre dello stesso anno ha cercato di
acquistare, anche questa volta senza successo, la “utility” inglese
“Kelda”.
La “Goldman Sachs” sta cercando di acquistare, comunque, altre
aziende del settore. Nel Gennaio del 2008 ha guidato un team composto da
vari fondi (tra i quali il “Liberty Harbor Master Fund” ed il “Pinnacle
Fund”) con l’obiettivo di acquistare delle “obbligazioni convertibili”
(per un controvalore di 50 milioni di Dollari) della “China Water and
Drinks Inc.”, fornitrice di acqua purificata ad aziende come la
“Coca-Cola” e la “Uni-President” (la più importante società di bevande
di Taiwan).
La “China Water and Drinks” è anche la società-leader cinese nella
produzione e nella distribuzione di acqua in bottiglia, che vende anche
con etichette private (ad esempio la “Sands Casino” di Macao).
Da
quando la Cina è diventata il paese asiatico con i più grossi problemi
per le forniture d’acqua, ed al contempo quello dotato della più vasta
classe media emergente, il settore cinese delle bottiglie d'acqua è
stato quello che più è cresciuto nel mondo, e sta realizzando dei
profitti enormi.
Inoltre, la drammatica scarsità d'acqua ed il grave inquinamento
potrebbero alimentare, in questo paese, "una notevole domanda di acqua
pulita, con la necessità di investimenti a lungo termine pari a 14,2
miliardi di Dollari" (Reuters, 28 Gennaio 2008).
La autorità locali di Reno, Nevada, sono state avvicinate dalla
“Goldman Sachs”, che proponeva loro “un contratto di leasing a lungo
termine degli assets idrici della città, che avrebbero potuto generare
degli incassi notevoli alle tre TMWA [Truckee Meadows Water Authority].
Il programma prevedeva la locazione degli assets per 50 anni, con
pagamento anticipato in contanti" (Reno News & Review, 28 Agosto
2008).
In sostanza, la “Goldman Sachs” voleva privatizzare l’acqua
di Reno per 50 anni. Vista la diminuzione delle entrate fiscali di
questa città, la proposta era finanziariamente attraente. Ma alla fine è
stata respinta, per la forte opposizione e le proteste dell'opinione
pubblica.
CITIGROUP: IL MERCATO DELL’ACQUA PRESTO ECLISSERA’ QUELLO DEL PETROLIO, DELL’AGRICOLTURA E DEI METALLI PREZIOSI
Nel 2011 il principale economista della “Citigroup”, Willem Buitler,
ha sostenuto che il mercato dell'acqua diventerà più “caldo” di quello
del petrolio: "L'acqua – intesa come asset class – diventerà, a mio
avviso, la più importante commodity-fisica, e farà impallidire petrolio,
rame, materie prime agricole e metalli preziosi".
Nella “Water Investment Conference” del 2012, la “Citigroup” ha identificato i 10 top-trends del settore idrico:
1 . Sistemi di desalinizzazione
2 . Tecnologie di riutilizzo dell'acqua
3 . Produzione di acqua/utilities relative all’acqua
4 . Membrane per la filtrazione
5 . Disinfestazione con i raggi ultravioletti (UV)
6 . Tecnologie per trattamento dei serbatoi d’acqua
7 . Desalinizzazione diretta attraverso l’osmosi
8 . Tecnologie e prodotti per migliorare i rendimenti
9 . Sistemi di trattamento nei punti d’utilizzo
10 . Competitori cinesi
Un'opportunità molto redditizia per il settore è, in particolare,
quella della fratturazione idraulica (il fracking), perché genera una
massiccia domanda d’acqua e di servizi idrici. Ogni pozzo di petrolio
ben sviluppato richiede dai 3 ai 5 milioni di galloni d'acqua, e l'80%
di quest’acqua non può essere riutilizzata, perché è da 3 a 10 volte più
salata dell'acqua di mare.
Citigroup consiglia ai proprietari dei diritti per lo sfruttamento di
vendere l’acqua a società di fracking, anziché agli agricoltori, perché
le prime pagano fino a 3.000 Dollari per acro-piede (sistema di misura
americano, si consulti Wikipedia, ndt), invece dei 50 Dollari pagati
dagli agricoltori.
Il settore del trattamento dei serbatoi d’acqua, attualmente pari a
1,35 miliardi di Dollari l'anno, dovrebbe presto raggiungere i 30 - 50
miliardi. Il mercato dei sistemi di filtrazione è previsto superi quello
delle attrezzature: il “Dow” stima che questo mercato andrà a superare i
5 miliardi di Dollari l'anno, invece del miliardo attuale.
La
“Citigroup” sta raccogliendo fondi con notevole aggressività, per
partecipare anche all’ondata di privatizzazioni nel settore delle
infrastrutture: nel 2007 ha istituito una nuova unità denominata “Citi
Infrastructure Investors”, divisione della “Citi Alternative
Investments”.
Secondo la Reuters, “la Citigroup ha messo insieme alcuni fra i più
grandi nomi nel settore delle infrastrutture, ed allo stesso tempo sta
costruendo un fondo pari a 3 miliardi di Dollari, compresi 0,5 miliardi
di capitale proprio. Questo fondo, secondo persone ben informate, sarà
riservato a pochi investitori esterni, e verrà focalizzato sugli assets
dei mercati sviluppati" (16 Maggio 2007).
Per il suo primo fondo infrastrutturale, la “Citigroup” ha raccolto
inizialmente solo 3 miliardi di Dollari, ma ne sta cercando altri 5 per
la fine di Aprile del 2008 (Bloomberg, 7 Aprile 2008).
Nel Novembre
del 2007 la “Citigroup” ha collaborato con la “HSBC Bank”, la
“Prudential” ed altri partners minori, nell’acquisto della “Kelda”
(Yorkshire Water). A Dicembre del 2012, in partnership con la “John
Hancock life Insurance Company” ed un operatore privato canadese, ha
concluso con la città di Chicago un contratto di locazione per 99 anni
del “Midway Airport”.
Addetti ai lavori hanno riferito che la “Citigroup” ha fatto
un’offerta anche per la società statale “Letiste Praha”, che gestisce
l'aeroporto di Praga nella Repubblica Ceca (Bloomberg, 7 Febbraio 2008).
Come
ben illustrato dalle cinque offerte per l’acquisto di “utilities” del
settore idrico fatte nel Regno Unito, nessuna banca d'investimento, o
fondo di “private equity”, possiede singolarmente l'intera
infrastruttura, ma partecipa in collaborazione con molti altri partners.
La “Citigroup” sta ora entrando nel mercato delle infrastrutture
indiano, attraverso una partnership con il “Blackstone Group” e due
società finanziarie private indiane. Nei prossimi 5 anni, l’India avrà
bisogno di investimenti infrastrutturali per circa 320 miliardi di
Dollari (The Financial Express, 16 Febbraio 2007).
UBS: LA CARENZA D’ACQUA E’ PER DEFINIZIONE LA CRISI DEL 21° SECOLO
Nel 2006 la “UBS Investment Research”, una divisione della svizzera
“UBS AG”, la più grande banca europea per valore degli assets, ha
titolato la sua relazione "Q-Series: Water" in questo modo: "Carenza
d’acqua: per definizione la crisi del 21° secolo?" (10 Ottobre 2006).
Nel 2007 la “UBS”, insieme alla “JP Morgan” e all’“Australia’s
Challenger Fund”, ha acquistato l’inglese “Southern Water” per 4.2
miliardi.
CREDIT SUISSE: L’ACQUA E’ IL PRINCIPALE MEGA-TREND DEL NOSTRO TEMPO
Il “Credit Suisse” ha pubblicato la sua relazione sull’acqua
nell’ambito del “Credit Suisse Water Index” (21 Gennaio 2008), e ha così
esortato gli investitori: "Un modo per approfittare di questa tendenza è
quello di investire in società orientate alla produzione di acqua, alla
sua conservazione, alle infrastrutture per il suo trattamento, ed
infine alla sua desalinizzazione. Il nostro Indice permette agli
investitori di partecipare ai rendimenti delle aziende più interessanti
....".
La tendenza in questione, secondo il “Credit Suisse”, è così
descritta: "l’esaurimento delle riserve di acqua dolce attribuibile
all’inquinamento, alla scomparsa dei ghiacciai (la principale fonte di
riserve d'acqua dolce) ed alla crescita della popolazione, rischia di
far diventare l'acqua una risorsa decisamente scarsa”.
Il “Credit Suisse” riconosce l'acqua come "fondamentale mega-trend
del nostro tempo", perché la crisi nell’approvvigionamento idrico
potrebbe causare dei "gravi rischi sociali" nei prossimi 10 anni,
considerando che due terzi della popolazione mondiale, entro il 2025,
potrebbe trovarsi a vivere in condizioni di carenza d’acqua.
Per
affrontarne la scarsità, ha identificato nella desalinizzazione e nel
trattamento delle acque reflue le due tecnologie più importanti.
Conseguentemente, tre settori dove poter fare dei buoni investimenti
sono i seguenti:
§ Membrane per la desalinizzazione ed il trattamento delle acque reflue.
§ Infrastrutture idriche (resistenza alla corrosione, tubi, valvole e pompe).
§ Prodotti chimici per il trattamento dell'acqua.
Ha
inoltre creato il “Credit Suisse Water Index”, con lo “equally-weighed
index” (si consulti Wikipedia, ndt) basato su 30 fra i 128 titoli
relativi alle riserve idriche globali. Inoltre, nel Giugno 2007 ha
lanciato il "Credit Suisse PL100 World Water Trust", dotato di 112,9
milioni di Dollari.
Il “Credit Suisse”, nel Maggio del 2006, ha costituito una
joint-venture con la “General Electric Infrastructure” dotandola di 1
miliardo di Dollari, da investire in assets infrastrutturali globali.
Ognuno dei due partners si è impegnato per 500 milioni di Dollari, da
investire nella generazione e nella trasmissione di energia elettrica,
nei gasdotti e nello stoccaggio del gas, nei servizi idrici, negli
aeroporti (e nel controllo del traffico aereo), nei porti, nelle
ferrovie e nelle strade a pedaggio di tutto il mondo.
Questa joint-venture ha stimato che, nei prossimi 5 anni, le
opportunità del settore infrastrutturale, nei paesi sviluppati,
ammonteranno a 500 miliardi di Dollari, mentre quelle nei paesi
emergenti ammonteranno a 1.000 miliardi di Dollari (comunicato stampa
del Credit Suisse, 31 Maggio 2006).
Nell'Ottobre del 2007 il “Credit Suisse” ha operato in partnership
con il “Cleantech Group” (società di consulenza del Michigan) e con il
“Consensus Business Group” (società di investimenti del miliardario
inglese Vincent Tchenguiz) per investire a livello mondiale nel settore
delle tecnologie pulite (cleantech). Queste tecnologie comprendono,
ovviamente, anche quelle per l'acqua pulita.
Durante una conferenza sugli investimenti in Asia, il “Credit Suisse”
ha sostenuto che "l'acqua è senz’altro un punto di riferimento nel
settore delle materie prime strategiche globali. Analogamente al
petrolio l'offerta è limitata, ma la domanda sta crescendo notevolmente
e, a differenza del petrolio, non ci sono alternative" (4 Febbraio
2008).
Il “Credit Suisse” valuta che il mercato globale dell'acqua
sia destinato a passare, negli Stati Uniti, dai 190 miliardi del 2005 ai
342 miliardi del 2010. Inoltre, vede opportunità di crescita ancora più
significative in Cina.
JP MORGAN CHASE: COSTRUIRE WAR-CHESTS PER ACQUISTARE UTILITIES ED INFRASTRUTTURE PUBBLICHE IN TUTTO IL MONDO
Una delle più grandi banche del mondo, la “JPMorgan Chase”, ha
trattato aggressivamente l’acquisto di infrastrutture idriche in tutto
il mondo. Nel mese di Ottobre 2007 ha battuto i rivali della “Morgan
Stanley” e della “Goldman Sachs” nell’acquisto della “Southern Water”
(Società di servizi idrici del Regno Unito), avendo come partner la
“UBS” e lo “Australia’s Challenger Fund”.
Quest’impero bancario (JPMorgan Chase) è controllato dalla famiglia
Rockefeller. Il patriarca, David Rockefeller, è un membro del
“Bilderberg Group”, del “Council on Foreign Relations” e della
“Trilateral Commission”.
La “JPMorgan” considera il finanziamento
delle infrastrutture come un fenomeno globale, ed è affiancata da altri
investitori e da altri Istituti Bancari nel raccogliere capitali da
investire nell'acqua e nelle infrastrutture. I suoi analisti stimano che
il mercato delle infrastrutture nei mercati emergenti varrà circa
21.700 miliardi di Dollari nel prossimo decennio.
La “JPMorgan”, ad Ottobre del 2007, ha creato un fondo di 2 miliardi
di Dollari per seguire i progetti infrastrutturali in India. E’
interessata al settore del “trasporto” (ovvero strade, ponti e ferrovie)
e delle “utilities” (gas, elettricità ed acqua). Il Ministro delle
Finanze indiano ha stimato che l'India avrà necessità, entro il 2012, di
investimenti infrastrutturali per circa 500 miliardi di Dollari.
La
“JPMorgan” è affiancata dalla “Citigroup”, dal “Blackstone Group”, dal
“3i Group” (seconda più grande società di “private equity” in Europa) e
dalla “ICICI Bank” – seconda più grande banca indiana (International
Herald Tribune, 31 Ottobre 2007).
La “JPMorgan Asset Management”, inoltre, ha istituito lo “Asian
Infrastructure & Related Resources Opportunity Fund”, con una
raccolta iniziale di 500 milioni di Dollari, che si concentrerà su Cina,
India ed altri paesi del sud-est asiatico (“Private Equity Online, 11
Agosto 2008). Obiettivo del fondo è di raccogliere 1,5 miliardi di
Dollari.
Da rilevare che la divisione “JPMorgan’s Global Equity Research” ha
pubblicato un rapporto di 60 pagine intitolato "Watch Water: Una guida
per valutare i rischi aziendali in un mondo assetato" (1 Aprile 2008).
Nel
2010, inoltre, la “JP Morgan Asset Management” e la “Water Asset
Management” hanno fatto un’offerta pari a 275 milioni di Dollari per
l’acquisto della “South West Water” (Gran Bretagna).
ALLIANZ GROUP: L’ACQUA E’ SOTTOVALUTATA E SOTTOPREZZATA
Fondato nel 1890, il l’“Allianz Group” (Germania), presente in 70
paesi, è uno dei principali fornitori di servizi globali nel settore
assicurativo, bancario e del risparmio gestito. Nell'Aprile del 2008
l’”Allianz SE” ha lanciato lo “Allianz RCM Global Water Fund”, per
investire in azioni di società idriche di tutto il mondo, enfatizzando
l'apprezzamento a lungo termine del capitale investito.
Insieme alla “Dresdner Bank AG” ha lanciato nel 2007 il “Global
EcoTrends” (Business Wire, 7 Febbraio 2007), sostenendo che "gli
investimenti nel settore dell’acqua offrono delle importanti
opportunità: l’aumento dei prezzi del petrolio oscura la nostra
percezione di una carenza ancora più grave: l'acqua. L'economia globale
dell'acqua ha necessità sia di investimenti multimiliardari che di
un’importante modernizzazione. La “Dresdner Bank” vede in questo settore
delle interessanti opportunità di guadagno per gli investitori, con un
orizzonte d'investimento a lungo termine". (Francoforte, 14 Agosto 2008)
Esattamente come la “Goldman Sachs”, l’”Allianz” crede che l'acqua
sia sotto-prezzata. Un co-gestore del “Water Fund” di Francoforte ha
detto che: "la questione-chiave nel settore dell'acqua è che il suo vero
valore non viene riconosciuto ... l'acqua tende ad essere sottovalutata
in tutto il mondo, generando una carenza di investimenti ... forse è
proprio questa una delle ragioni per cui ci sono così tanti luoghi con
uno scarso approvvigionamento idrico. Con questo in mente, ha
decisamente senso investire in società impegnate nel miglioramento della
qualità delle acque e delle infrastrutture".
L’”Allianz” vede due
investimenti-chiave nel settore idrico: (1) potenziamento delle vecchie
infrastrutture nel mondo sviluppato e (2) nuova urbanizzazione ed
industrializzazione nei paesi in via di sviluppo, come ad esempio la
Cina e l’India.
BARCLAYS PLC: UN FONDO WATER-INDEX ED UN FONDO EXCHANGE-TRADED
La “Barclays PLC”, fondata a Londra nel 1690, è un importante
fornitore globale di servizi finanziari. Opera attraverso le sue
controllate “Barclays Bank PLC” e “Barclays Capital”.
La “Barclays Global Investors”, una divisione della “Barclays Bank”,
gestisce un fondo exchange-traded (ETF) denominato “iShares S & P
Global Water”. E’ quotato alla Borsa di Londra e può essere acquistato
come una qualsiasi azione ordinaria attraverso un mediatore.
Lo “iShares S & P Global Water” offre "un’ampia selezione di
azioni delle maggiori società idriche del mondo, comprese quelle del
settore dei servizi e delle attrezzature". Il 31 Marzo 2007 questo fondo
è stato valutato 33,8 milioni di Dollari.
La “Barclays Bank PLC”,
nel Gennaio del 2008, ha lanciato anche un fondo climate-index
(indicizzato all’andamento del clima, ndt), il “SAM Indexes GmbH”, e ha
concesso in licenza il suo “Dow Jones Sustainability Index” alla
“Barclays Capital”, perché lo commercializzasse in Germania ed in
Svizzera. Anche molte altre banche hanno un fondo climate-index o
sustenaibility-index.
Nell'Ottobre del 2007, inoltre, la “Barclays Capital” ha collaborato
con la “Protected Distribution Limited” (PDL) per lanciare un nuovo
Fondo d'investimento legato all’acqua (con rendimenti annui attesi per
essere fra il 9 all’11%), chiamato “Protected Water Fund”.
Questo nuovo fondo, con sede legale nell'Isola di Man, richiede un
investimento minimo di 10.000 Sterline, ed è strutturato come un
investimento a 10 anni, con la “Barclays Bank” che fornisce il 100% di
protezione del capitale fino alla sua scadenza (11 Ottobre 2017).
Il “Protected Water Fund” sarà investito in alcune fra le più grandi
aziende idriche del mondo, mentre le decisioni d’investimento saranno
prese sulla base di un indice creato dalla “Barclays Capital”, il
“Barclays World Water Strategy”, che traccia le prestazioni di alcuni
fra i più importanti titoli mondiali legati all’acqua (Investment Week e
Reuters, 11 Ottobre 2007 – Business Week, 15 Ottobre 2007).
LA DEUTSCHE BANK INVESTE 2 MILIARDI DI EURO NELLE
INFRASTRUTTURE EUROPEE: IL MEGA-TREND COSTITUITO DAGLI INVESTIMENTI NEL
SETTORE DELL’ACQUA, DEL CLIMA, DELLE INFRASTRUTTURE E
DELL’AGROALIMENTARE
La “Deutsche Bank” è uno dei principali investitori mondiali nel
settore idrico. I suoi consulenti hanno identificato nell'acqua una
parte importante delle strategie d’investimento sul clima.
Nel rapporto
"Global Warming: implicazioni per gli investitori", hanno individuato
nelle quattro aree a seguire i settori principali su cui investire:
§ Distribuzione e gestione: (1) fornitura e riciclaggio, (2)
distribuzione dell’acqua e fognature, (3) gestione delle risorse idriche
ed ingegneria.
§ Depurazione delle acque: (1) depurazione delle acque reflue, (2) disinfezione, (3) desalinizzazione, (4) monitoraggio.
§ Efficienza (dal lato della domanda): (1) installazione iniziale, (2) riciclo delle acque grigie, (3) contatori.
§ Acqua e Nutrizione: (1) Irrigazione, (2) acqua in bottiglia.
Oltre a quello dell'acqua, due nuovi settori su cui investire sono
costituiti dall’agro-alimentare (pesticidi, sementi geneticamente
modificate, concimi minerali, macchine agricole etc.) e dalle energie
rinnovabili (solare, eolico, geotermico, biomasse, idroelettrico etc.).
La “Deutsche Bank” ha istituito un fondo di 2 miliardi di Euro,
attivo negli assets infrastrutturali europei, attraverso il suo
“Structured Capital Markets Group” (SCM), parte della divisione “Global
Markets”.
La banca ha già parecchi "beni infrastrutturali
estremamente interessanti", tra cui la “East Surrey Holdings”,
proprietaria del “Sutton & East Surrey Water”, una “utility” inglese
del settore idrico (comunicato stampa della Deutsche Bank, 22 Settembre
2006).
La “Deutsche Bank”, inoltre, ha incanalato 6 miliardi di Euro su
fondi legati al cambiamento climatico, ovvero ad aziende che forniscono
prodotti per il taglio dei gas-serra, o che aiutano le persone ad
adattarsi ad un mondo più caldo, in settori che vanno dall'agricoltura
alla generazione di elettricità, passando per il settore delle
costruzioni (Reuters, 18 Ottobre 2007).
Oltre alla “SCM”, la “Deutsche Bank” possiede il Fondo “RREEF
Infrastructure”, parte dello “RREEF Alternative Investments”, con sede a
New York e sedi principali a Sydney, Singapore e Londra.
“RREEF
Infrastructure” ha in gestione più di 6,7 miliardi di Euro di assets.
Uno dei suoi principali obiettivi è costituito dalle “utilities”,
comprese le reti elettriche, le operazioni di trattamento e
distribuzione delle acque, ed infine le reti per la distribuzione di gas
naturale.
Nell'Ottobre del 2007, la “RREEF” ha collaborato con “Goldman Sachs”,
“GE “, “Prudential”, e “Babcok & Brown Ltd.” per presentare
un'offerta, peraltro senza successo, per l’acquisto della britannica
“Southern Water”. Ma non solo:
§ Facendo seguito al boom degli
investimenti nelle infrastrutture europee, il fondo “RREEF” ha raccolto,
dall’Agosto del 2007, 2 miliardi di Euro. Da rilevare che il mercato
delle infrastrutture, in Europa, è valutato tra i 4.000 e i 6.000
miliardi di Dollari (Dow Jones Financial News Online, 7 Agosto 2007).
§
Bulgaria – La “Deutsche Bank Bulgaria” sta progettando di partecipare a
grandi progetti infrastrutturali pubblico-privato nel settore delle
acque, comprese quelle reflue, per un importo fino a 1 miliardo di Euro
(Sofia Echo Media, 26 Febbraio 2008).
§ Medio Oriente – Insieme alla
“Ithmaar Bank B.S.C.” (una banca d'investimento di “private equity” del
Bahrain), la “Deutsche Bank” ha investito 2 miliardi di Dollari nella
“Shari'a-Compliant Infrastructure” e nel “Growth Capital Fund”, e
prevede di indirizzare 630 miliardi di Dollari nelle infrastrutture
regionali.
Questo caso, ancora una volta, è un esempio della natura
complessa che ha assunto, oggi, la proprietà dei servizi idrici, con
Istituzioni di vario tipo che attraversano i confini nazionali
collaborando tra di loro nel detenere partecipazioni nel settore idrico.
Con il suo imponente war-chest (cfr. Wikipedia, ndt) dedicato
all'acqua, al cibo ed alle infrastrutture, la “Deutsche Bank” è
destinata a diventare uno dei principali attori mondiali del settore
idrico.
ANCHE ALTRE MEGA–BANCHE GUARDANO ALL’ACQUA COME AD UN INVESTIMENTO “CALDO”
La “Merrill Lynch” (prima di essere acquistata dalla “Bank of
America”) ha pubblicato un rapporto dal titolo "La scarsità d'acqua: un
problema più grande di quanto fosse stato ipotizzato" (6 Dicembre 2007).
Questa banca ha sostenuto che la carenza idrica "non è limitata ai soli
paesi con climi aridi".
La “Morgan Stanley”, nella sua pubblicazione
"Emerging Markets Infrastructure: Just Getting Started" (Aprile 2008),
raccomanda tre aree di opportunità negli investimenti sull’acqua:
servizi idrici, operatori globali (come la “Veolia Environment”) ed
aziende tecnologiche (produzione delle membrane e delle sostanze
chimiche utilizzate nel trattamento delle acque).
FONDI COMUNI E HEDGE FUNDS SI UNISCONO PER INVESTIRE NEL SETTORE DELL’ACQUA
I fondi che investono nel settore dell’acqua sono in aumento, fra i più noti ci sono:
1.
“Calvert Global Water Fund” (CFWAX) – 42 milioni di Dollari di assets a
partire dal 2010, di cui il 30% nei servizi idrici, il 40% in società
infrastrutturali ed il 30% in società tecnologiche.
2. “Allianz RCM
Global Fund Water” (AWTAX) – Assets per 54 milioni di Dollari a partire
dal 2010, la maggior parte dei quali relativi a servizi idrici.
3.
“PFW Water Fund” (PFWAX) – Assets per 17 milioni di Dollari a partire
dal 2010 (si entra con un investimento minimo di 2.500 Dollari), con
l’80% investito in società legate all'acqua.
4. “Kinetics Water
Infrastructure Advantaged Fund” (KWIAX) – Assets per 26 milioni di
Dollari a partire dal 2010 (si entra con un investimento minimo di 2.500
Dollari).
A seguire un breve elenco di hedge-funds centrati sull’acqua:
§ Master Water Equity Fund — Summit Global AM (United States)
§ Water Partners Fund — Aqua Terra AM (United States)
§ The Water Fund — Terrapin AM (United States)
§ The Reservoir Fund — Water AM (United States)
§ The Oasis Fund — Perella Weinberg AM (United States)
§ Signina Water Fund — Signina Capital AG (Switzerland)
§ MFS Water Fund of Funds — MFS Aqua AM (Australia)
§ Triton Water Fund of Funds — FourWinds CM (United States)
§ Water Edge Fund of Funds — Parker Global Strategies LLC (United States)
Molte banche, oltre a quelle già citate, hanno lanciato dei fondi
d’investimento centrati sull’acqua. Fra i più noti si possono includere
lo “Pictet Water Fund”, il “SAM – Sustainable Water Fund”, il “Sarasin
Sustainable Water Fund”, lo “Swisscanto Equity Water” ed il “Tareno
Waterfund”.
Fra i tanti prodotti strutturati legati all’acqua, offerti dalle
principali banche d’investimento, si possono citare lo “ABN Amro Water
Index Certificate”, il “BKB Basket Water”, lo “ZKB Sustanaible Basket
Water”, il “Wagelin Water Shares Certificate”, lo “UBS Water Strategy
Certificate” ed il “Certificate on Vontobel Water Index”.
Ci sono anche parecchi water-indexes ed index-funds, come ad esempio quelli a seguire:
Credit Suisse Water Index
HSBC Water, Waste, and Pollution Control Index
Merrill Lynch China Water Index
S&P Global Water Index
First Trust ISE Water Index Fund (FIW)
A
seguire un piccolo campione di altri fondi centrati sull’acqua (non
esaustivo dell’attuale gamma di prodotti che sono a disposizione):
Allianz RCM Global EcoTrends Fund
Allianz RCM Global Water Fund
UBS Water Strategy Certificate – gestisce azioni di 25 società internazionali del settore
Summit Water Equity Fund
Maxxwater Global Water Fund
Claymore S&P Global Water ETF (CGW)
Barclays Global Investors’ iShares S&P Global Water
Barclays and PDL’s Protected Water Fund – basato sul Barclays World Water Strategy
Invesco’s PowerShares Water Resources Portfolio ETF (PHO)
Invesco’s PowerShares Global Water (PIO)
Pictet Asset Management’s Pictet Water Fund e Pictet Water Opportunities Fund
Canadian Imperial Bank of Commerce’s Water Growth Deposit Notes
Criterion Investments Limited’s Criterion Water Infrastructure Fund
Per giustificare la corsa delle banche d'investimento al controllo
dell'acqua, si è spesso sentito dire che le "le utilities sono degli
assets relativamente sicuri in tempi di crisi economica, perché più
isolati rispetto alla crisi globale del credito, conseguenza della bolla
dei mutui subprime statunitensi" (Reuters, 9 Ottobre 2007).
Un analista londinese della “HSBC Securities” ha dichiarato alla
“Bloomberg News” che l'acqua è un buon investimento perché "si acquista
un qualcosa a prova d’inflazione, senza particolari minacce per i
guadagni. E' un investimento molto stabile, che può essere liquidato
ogni volta che si vuole" (Bloomberg, 8 Ottobre 2007).
FONDI PENSIONE CHE INVESTONO NEL SETTORE DELL’ACQUA
Molti fondi-pensione sono entrati nel settore idrico perché lo
considerano un settore relativamente sicuro. Il “British Telecom Pension
Scheme”, ad esempio, ha acquistato nel 2012 una partecipazione nella
“Thames Water”, mentre due fondi-pensione canadesi, “Caisse de dépôt et
placement du Québec” e “Canada Pension Plan Investment Board”, hanno
acquistato azioni rispettivamente della “England’s South East Water” e
della “Anglian Water”, come riferito dalla “Reuters”.
INVESTIMENTI DEI FONDI SOVRANI NEL SETTORE DELL’ACQUA
Nel Gennaio del 2012 la “China Investment Corporation” ha acquistato
l’8,68% della “Thames Water”, la più grande “utility” inglese del
settore idrico, che serve, tra le altre, parti della Greater London,
della Thames Valley e del Surrey. Nel Novembre del 2012 anche un altro
dei più grandi fondi-sovrani, lo ”Investment Authority Abu Dhabi”, ne ha
acquistato il 9,9%.
Ma a “succhiare” acqua ci sono anche dei
miliardari come George H. Bush e la sua famiglia, Li Ka- shing, alcuni
magnati filippini ed altri ancora. Non solo le mega-banche, quindi, ma
anche i tycoons investono pesantemente nell’acqua.
AGGIORNAMENTO SU HONG KONG
Nell'Estate del 2011 il multimiliardario di Hong Kong Li Ka-shing,
proprietario del “Cheung Kong Infrastructure” (CKI), ha acquistato la
“Northumbrian Water”, che serve 2,6 milioni di persone nel nord-est
dell'Inghilterra, per 3,9 miliardi di Dollari (nello stesso anno il
“CKI” ha venduto la “Cambridge Water”, per 74 milioni di Sterline, alla
“HSBC”).
Non soddisfatto di controllare solo il settore idrico, nel
2010 il “CKI”, attraverso un consorzio, ha acquistato le reti elettriche
della “EDF” (Électricité de France) nel Regno Unito per 5,8 miliardi di
Sterine. Attualmente, Li Ka-shing sta collaborando anche con la
“Samsung” nel settore del trattamento delle acque.
WARREN BUFFET ACQUISTA LA NALCO, UNA SOCIETA’ ATTIVA NEL SETTORE DELLA CHIMICA E DELLE TECNOLOGIE PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE
Attraverso la sua “Berkshire Hathaway”, Warren Buffet è il più grande
investitore istituzionale della “Nalco Holding Co.”, una controllata
della “Ecolab”. La “Nalco”, produttrice di sostanze chimiche per il
trattamento delle acque e per le tecnologie di processo, è stata
nominata “2012 Water Technology Company of the Year”.
La “Nalco” non produce solo membrane, ma anche il famigerato
disperdente tossico “Corexit”, utilizzato per disperdere le macchie di
petrolio all'indomani della sua fuoriuscita dai pozzi della “BP” nel
Golfo del Messico (2010). Prima di essere venduta alla “Ecolab”, la
società madre della “Nalco” era la “Blackstone”.
LA FAMIGLIA DELL’EX PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, GEORGE H.
BUSH, HA ACQUISTATO IN SUD AMERICA 300.000 ACRI DI TERRENO POSTI SULLA
PIU’ GRANDE FALDA ACQUIFERA DEL MONDO, L’ACUIFERO GUARANI'
Nel mio articolo del 2008 ho trascurato i grandi acquisti di terreni
(298.840 acri, per l'esattezza) fatti dalla famiglia Bush nel 2005 e nel
2006. Nel 2006, durante un viaggio in Paraguay per conto dell’UNICEF,
Jenna Bush (figlia dell'ex Presidente George W. Bush, e nipote dell'ex
Presidente George H. Bush) ha riferito di aver acquistato 98.840 acri (1
acro = 4.046,87 m2) di terreno nel Chaco (Paraguay), nei pressi della
triplice frontiera fra Bolivia, Brasile e Paraguay, che si sommano ai
200.000 acri acquistati da suo nonno, George H. Bush, nel 2005.
Le terre acquistate dalla famiglia Bush si trovano al di sopra della
più grande falda acquifera non solo del Sud America, ma anche del mondo,
l’Acuifero Guaranì, che si trova sotto Argentina, Brasile, Paraguay ed
Uruguay. Questa falda sotterranea è più grande del Texas e della
California messi insieme.
La rivista politica online “Counterpunch”, ha citato il pacifista
argentino Adolfo Perez Esquivel, vincitore nel 1981 del Premio Nobel per
la Pace: “ … egli ha avvertito che la vera guerra sarà combattuta non
per il petrolio, ma per l'acqua, e ha ricordato che l’Acuifero Guaranì è
una delle più grandi riserve idriche sotterranee del Sud America ...".
Secondo
Wikipedia, questa falda copre 1,2 milioni di km2, con un volume d’acqua
di circa 40.000 km3 ed uno spessore compreso tra 50 e 800 m, posta ad
una profondità massima di circa 1.800 m.
Si tratta probabilmente della più grande falda acquifera sotterranea
del mondo (anche se il volume complessivo delle singole falde che
costituiscono il “Great Artesian Basin”, Australia, è molto più grande),
con un tasso di ricarica pari a circa 166 km3/anno, derivato dalle
precipitazioni. Questo vasto serbatoio sotterraneo potrebbe fornire
acqua potabile a tutto il mondo per 200 anni.
IL TYCOON FILIPPINO MANUEL V. PANGILINAN, INSIEME AD ALTRI, HA ACQUISTATO ALCUNE PARTECIPAZIONI NEI SERVIZI IDRICI DEL VIETNAM
Nel mese di Ottobre del 2012 l’uomo d'affari filippino Manuel V.
Pangilinan è andato in Vietnam per valutare delle opportunità
d’investimento, in particolare nel settore delle strade a pedaggio e dei
servizi idrici.
Il Signor Pangilinan ed altri miliardari filippini,
come ad esempio i proprietari della “Ayala Corp.”, che a sua volta
controlla la “Manila Water Co.”, hanno annunciato l’acquisto di una
quota del 10% nella “Ho Chi Minh City Infrastructure Investment Joint
Stock Co.” (società-leader nel settore delle infrastrutture), ed una
quota del 49% nella “Kenh Dong Water Supply Joint Stock Co.”
(società-leader nelle forniture d’acqua), entrambe con sede a Ho Chi
Minh City.
L’ACCAPARRAMENTO DELL’ACQUA E’ INARRESTABILE
La febbre per la privatizzazione dell’acqua e delle infrastrutture è
inarrestabile: molti governi, sia locali che statali, soffrono per la
diminuzione delle entrate, e sono sotto tensione sia finanziaria che di
bilancio.
Non possono più assumersi la responsabilità di mantenere e
migliorare le proprie “utilities”. Di fronte alle offerte milionarie
della “Goldman Sachs”, della “JPMorgan Chase”, della “Citigroup”, della
“UBS” e delle altre banche d'élite, per l’acquisto delle loro
“utilities”, le città e gli stati troveranno estremamente difficile
rifiutare.
Le élites multinazionali e le banche di Wall Street si
sono preparate per anni in attesa di questo momento d'oro. Nel corso
degli ultimi anni hanno accumulato imponenti war-chests per la
privatizzazione dell'acqua, dei servizi comunali e delle “utilities” di
tutto il mondo. Sarà estremamente difficile invertire questa tendenza.
Jo-Shing Yang è un ricercatore indipendente, autore di:
“Ecological Planning, Design, & Engineering. Solving Global Water
Crises: New Paradigms in Wastewater and Water Treatment. Small and
On-Site Systems for Water Self-Sufficiency and Sustainability
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/the-new-water-barons-wall-street-mega-banks-are-buying-up-the-worlds-water/5383274
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANCO
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 21 Dicembre 2012
RIFERIMENTI PER GLI ARTICOLI MENZIONATI
“Goldman Sachs eyes bid for Veolia Water”, by Anousha Sakoui and Daniel Schäfer, Financial Times, March 13, 2012.
http://www.ft.com/cms/s/0/183cfae4-6d21-11e1-a7c7-00144feab49a.html#axzz2CM8OLnFQ
“Hong Kong tycoon to buy Northumbrian Water”, by Mark Wembridge, Financial Times, August 2, 2011.
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/3df07960-bcdb-11e0-bdb1-00144feabdc0.html#axzz2CM8OLnFQ
“Why
Big Banks May Be Buying up Your Public Water System: In uncertain
economic and environmental times, big banks and financial groups are
buying up public water systems as safe investments”, by Jo-Shing Yang,
AlterNet, October 31, 2008.
http://www.alternet.org/zstory/105083/why_big_banks_may_be_trying_to_buy_up_your_public_water_system
“Barclays Capital Backs Water Fund”, by Dylan Lobo, October 11, 2007. Reuters.
http://uk.reuters.com/article/2007/10/11/citywire-barclays-water-idUKNOA13736320071011
“Investors Gush Over SouthWest Water Buyout”, March 3, 2010, Forbes.
http://www.forbes.com/2010/03/03/southwest-water-novell-markets-equities-deals-marketnewsvideo.html
“Hideout or Water Raid? Bush’s Paraguay Land Grab”, by CP News Wire, Counterpunch, October 22-26, 2006.
http://www.counterpunch.org/2006/10/20/bush-s-paraguay-land-grab/
“Paraguay in a spin about Bush’s alleged 100,000 acre hideaway”, by Tom Phillips, The Guardian, October 22, 2006.
http://www.guardian.co.uk/world/2006/oct/23/mainsection.tomphillips
“Cities Debate Privatizing Public Infrastructure”, by Jenny Anderson, August 26, 2008, The New York Times.
http://www.nytimes.com/2008/08/27/business/27fund.html?pagewanted=all&_r=0
“Philippine tycoon eyes investments in Vietnam”, by Doris C. Dunlao in Manila, Philippine Daily Inquirer, October 18, 2012.
http://my.news.yahoo.com/philippine-tycoon-eyes-investments-vietnam-060002777.html
Jo-Shing
Yang is an independent researcher and author of “Ecological Planning,
Design, & Engineering. Solving Global Water Crises: New Paradigms in
Wastewater and Water Treatment. Small and On-Site Systems for Water
Self-Sufficiency and Sustainability”.
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