Con état d’esprit, lo studioso francese indicava un “clima” culturale e
spirituale fabbricabile dalle élites, attraverso influssi da utilizzare
allo scopo di creare una certa “tendenza” nelle masse
I grandi cambiamenti culturali che l’umanità affronta da decenni non sono né spontanei né casuali
ma sapientemente “fabbricati” dai Poteri Forti.
ma sapientemente “fabbricati” dai Poteri Forti.
Dopo il successo di Governo Globale,
gli autori Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta tornano ad
approfondire le tappe ideologiche del mondialismo, spiegando gli
influssi e le tecniche di condizionamento utilizzate dai Poteri Forti
per costruire mode e tendenze volte a influenzare e pilotare la
mentalità delle masse.
Alla base della società contemporanea vi
è l'utilizzo costante e scientifico di tecniche sempre più sofisticate
di manipolazione per plagiare le menti e ottenere il consenso.
Il controllo si presenta sotto
forma di "mode" e tendenze culturali apparentemente spontanee,
attraverso cui gli architetti del mondialismo plasmano la mentalità e il
pensiero della masse.
Il primo e decisivo passaggio della manipolazione di massa, infatti, avviene in realtà manipolando i manipolatori; ovvero, secondo un certo tipo di linguaggio, “creando le élite” destinate a loro volta a diffondere un certo tipo di messaggi. Stiamo parlando di quei personaggi definiti nel mondo anglosassone bright & best, i “migliori e più brillanti” – artisti, scrittori, musicisti, star, opinion makers e persino studiosi e scienziati – i quali, per interesse o per personale convinzione, inducono con la loro opera uno “stato d’animo” nelle masse. Ma cos’è, esattamente, uno stato d’animo? L’espressione risale all’esoterista francese René Guénon, straordinario studioso delle grandi tradizioni spirituali dell’umanità, edotto anche, per esperienza e conoscenza personale, sul labirintico e occulto mondo dei “fabbricanti di opinioni”.
Con état d’esprit, lo studioso francese indicava un “clima” culturale e spirituale fabbricabile dalle élites, attraverso influssi da utilizzare allo scopo di creare una certa “tendenza” nelle masse. Uno “stato d’animo” lo si può generare, ad esempio, attraverso la diffusione di una cultura orientata, di spettacoli, momenti d’aggregazione, letteratura o mode; tuttavia, secondo Guénon, i creatori di “stati d’animo” ottengono risultati davvero efficaci soprattutto nella misura in cui prescindono da qualsivoglia scrupolo di tipo “etico” e considerano ogni “influsso” veicolato verso le masse solo in un’ottica strumentale. Un vero creatore di états d’esprit, infatti, sa anche che una menzogna da lui stesso riconosciuta come tale può essere utile e lecita, se serve a un certo scopo, ritenendo come principio che solo “una certa élite” possa conoscere le vere finalità verso cui indirizzare i più. Scriveva Guènon: «È noto l’adagio Vulgus vult decipi , che alcuni commentano: “Ergo decipiatur!”. […]
Si può così tenere per sé la verità e diffondere nello stesso tempo errori che si sanno essere tali, ma che si ritengono opportuni»2 . Al tempo stesso, un vero “manipolatore occulto” non si lascerà trascinare nel gioco degli “apparenti opposti”, né in campo politico né in campo culturale, ma saprà utilizzare e persino incoraggiare tendenze apparentemente divergenti per i suoi scopi. Destra e sinistra, progresso e conservazione, e tutti gli altri “dualismi” a cui i “profani” sono abituati avranno, in sostanza, un valore relativo nelle vere stanze del potere. Non solo: il potere, se è davvero tale, potrà persino permettersi il lusso di tollerare o addirittura di generare una “pseudo-opposizione”, da usare come “specchio per le allodole” verso cui dirottare ogni possibile dissenso.
Con état d’esprit, lo studioso francese indicava un “clima” culturale e spirituale fabbricabile dalle élites, attraverso influssi da utilizzare allo scopo di creare una certa “tendenza” nelle masse. Uno “stato d’animo” lo si può generare, ad esempio, attraverso la diffusione di una cultura orientata, di spettacoli, momenti d’aggregazione, letteratura o mode; tuttavia, secondo Guénon, i creatori di “stati d’animo” ottengono risultati davvero efficaci soprattutto nella misura in cui prescindono da qualsivoglia scrupolo di tipo “etico” e considerano ogni “influsso” veicolato verso le masse solo in un’ottica strumentale. Un vero creatore di états d’esprit, infatti, sa anche che una menzogna da lui stesso riconosciuta come tale può essere utile e lecita, se serve a un certo scopo, ritenendo come principio che solo “una certa élite” possa conoscere le vere finalità verso cui indirizzare i più. Scriveva Guènon: «È noto l’adagio Vulgus vult decipi , che alcuni commentano: “Ergo decipiatur!”. […]
Si può così tenere per sé la verità e diffondere nello stesso tempo errori che si sanno essere tali, ma che si ritengono opportuni»2 . Al tempo stesso, un vero “manipolatore occulto” non si lascerà trascinare nel gioco degli “apparenti opposti”, né in campo politico né in campo culturale, ma saprà utilizzare e persino incoraggiare tendenze apparentemente divergenti per i suoi scopi. Destra e sinistra, progresso e conservazione, e tutti gli altri “dualismi” a cui i “profani” sono abituati avranno, in sostanza, un valore relativo nelle vere stanze del potere. Non solo: il potere, se è davvero tale, potrà persino permettersi il lusso di tollerare o addirittura di generare una “pseudo-opposizione”, da usare come “specchio per le allodole” verso cui dirottare ogni possibile dissenso.
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