All'interno del nuovo prontuario si etichettano come "disturbi" mentali tutte quelle espressioni che prima era normali componenti della personalita' dell'uomo.
Il mondo della psichiatria sembra orientarsi ufficialmente verso una gravissima aberrazione.
Praticamente, ogni emozione umana vissuta dall’essere umano – la tristezza, il dolore, l’ansia, la frustrazione, l’impazienza, l’eccitazione – verranno classificate come “disturbo mentale”, con il conseguente pesante trattamento farmacologico.
Tutto cio' non è nuovo: Ne avevamo parlato traducendo dell' Alex Jones Show:
Puoi vederli Qui sotto:
La nuova versione del DSM-5, la bibbia della psichiatria, dovrebbe essere disponibile tra pochi mesi e, secondo indiscrezioni diffuse da alcuni medici coscienziosi, rappresenta una svolta “folle” nel trattamento dei disturbi mentali, mettendo sotto questa voce una serie di emozioni e stati d’animo che fanno parte del normale ventaglio dell’esperienza emotiva umana.
E' cosi che un bambino vivace diventa iper-attivo, quindi malato.
Ammissione di colpa
In un articolo pubblicato sul Los Angeles Times,
Allen Frances, che ha curato la pubblicazione del DSM-4 del 1994, si
scusa per aver prodotto un surplus di disturbi mentali che sono, in
realtà, espressioni del tutto normali, quali il “disturbo del deficit di
attenzione” e “il disturbo bipolare dell’infanzia”. Scrive Allen:“La prima bozza della prossima edizione del DSM è pieno di suggerimenti che moltiplicano i nostri errori e amplia enormemente la sfera di intervento della psichiatria. Questa impostazione potrebbe potenzialmente creare decine di milioni di innocenti che verranno annoverati tra i disturbati mentali”.Questo è un pò il punto nodale: prescrivere farmaci a persone che non ne hanno bisogno. Con quali conseguenze per la persona? Questa operazione viene eseguita sulla base di diagnosi di distrurbi che non esistono. Ma perchè avviene questo? E solo una questione di soldi, oppure dietro c’è qualcosa ancor di più inquietante.
“Normale” per la psichiatria è uno zombie privo di emozioni
Secondo il nuovo prontuario DSM-5, l’unico modo per essere considerati “normale” in una diagnosi di uno psichiatra qualsiasi, è quello di essere un’ameba assolutamente priva di emozioni e comportamenti “devianti”.
E privo di qualsiasi individualita'.
Se un bambino fa i capricci, piange oppure è “troppo felice”, è estremamente vivace o aggressivo, corre per tutta la casa, combina guai giustificandosi con una bugia, oppure è distratto in fantasie colorate e immaginifiche, insomma, se un bambino è troppo bambino, secondo il DSM-5 è necessario un intervento farmacologico al fine di drogare e calmare l’infanzia del fanciullo.
La stessa cosa vale per gli adulti che si trovano a vivere, molto spesso, un ventaglio di emozioni così ampio e variegato, che ne fanno un essere del tutto “normale”. La normalità non l’assenza di emozioni. La vita implica necessariamente di emozioni, esperienze, comportamenti e sbagli, questo perchè non siamo robot biologici. E’ tutta una crudele beffa!
La vera sfida non è nel sedare le emozioni, ma nell’educarle e trasformarle in sentimenti, cioè stati d’animo positivi che accompagnano la persona per tutto il suo ciclo vitale. Tutti coloro a cui è stato diagnosticato un disturbo mentale, in realtà è incapace di riconoscere, gestire e vivere le proprie emozioni. E allora, lo sforzo dovrebbe essere di tipo culturale, non medico.
Ma in questo caso servono veri dottori.. ma è più semplice drogare le persone.
Qualcuno il mondo, forse, lo immagina cosi:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=8p3MgK7IFCM